Commercio online: la riscossa del piccolo commerciante
23 Maggio 2018
Negli ultimi anni sentiamo sempre più spesso di piccole attività costrette ad abbassare la saracinesca a causa della grande distribuzione che con pubblicità aggressiva e prezzi invitanti attraggono i consumatori a discapito dei piccoli negozi.
Un crollo negli ultimi anni
Basti pensare che negli ultimi 8 anni 158 mila sono le attività che ci hanno lasciato, 25mila piccoli negozi e botteghe artigiane solo nel 2017 non hanno retto l’onda d’urto della grande distribuzione.
Vendita online, una buona opportunità
Una piccola riscossa però è rappresentata proprio da internet e dalle grandi piattaforme di commercio elettronico, che offrono al singolo commerciante la possibilità (a fronte di una percentuale sulle vendite) di vendere i propri prodotti.
Qualità e prodotti di nicchia, formula vincente
Certo, resta difficile competere sui prodotti di largo consumo, ma gli imprenditori che si concentrano su prodotti di nicchia, di qualità o particolari vedono premiato il loro lavoro, infatti sarà la piattaforma stessa a pubblicizzarli e occuparsi della promozione, allargando il bacino di utenza a livello nazionale.
Prima di partire, bisogna avere le idee chiare con una consulenza mirata
Prima di procedere all’apertura è essenziale una buona consulenza, come quella fatta da FEI&PARTNERS, solo così infatti il futuro imprenditore potrà avere una visione completa dei costi e della burocrazia che andrà a sostenere, oltre che una consapevolezza circa le incombenze fiscali e burocratiche.
Nel prossimo articolo infatti andremo ad analizzare nel dettaglio tutti i passi da compiere, dall’apertura IVA alle pratiche comunali e camerali da compiere per il commercio online.
In questo breve articolo invece vogliamo offrire dati sul commercio online che permettano a chi vuole fare impresa di avere una visione d’insieme circa il mercato in qui andrà ad operare e andremo a cercare di rispondere alla domanda: Conviene vendere su internet?
Commercio online, alcuni dati
Incominciamo andando ad analizzare quanti europei (si perché il commercio elettronico permette di ampliare le pareti del proprio negozio) hanno effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno (dati 2016) , scopriamo che la media europea è del 55% a fronte di una media dell’84% che utilizza Internet come navigazione.
A livello di commercio elettronico il nostro paese è in notevole crescita, con il 29% della popolazione che acquista prodotti online, non male se pensiamo che la grande maggioranza del pubblico è concentrato nelle grandi città, permettendoci di armonizzare l’offerta.
Ma quali sono i prodotti maggiormente acquistati nel commercio online?
Dalla tabella possiamo vedere che il 60% degli utenti hanno acquistato capi di vestiario e prodotti legali allo sport, seguono prenotazioni di viaggi e biglietti per eventi e a sorpresa prodotti alimentari (anche se segnaliamo che il nostro paese in questo settore è ancora un gradino sotto la media europea).
Paradossalmente i corsi online e la vendita di computer non sono, come si potrebbe pensare, nei primi posti della graduatoria; questo non significa che sconsigliamo a prescindere questo tipo di commercio, ma sottolineiamo ancora di più la ricerca per il commerciante di un prodotto innovativo e magari difficilmente reperibile nella grande distribuzione.
Curiosità ISTAT sul commercio online
A titolo di curiosità inseriamo anche le tabelle ISTAT, che riportano dati leggermente differenti rispetto allo studio europeo.
È divertente constatare che quando si effettua una valutazione del mercato è sempre bene affidarsi a più fonti diversi per formarsi una propria idea.
Conclusioni
Se dovessimo trarre delle conclusioni, ma come ogni cosa sono individuali, potremmo affermare che certamente il commercio online è un opzione vincente, anche per quelle attività che dispongono di una sede fissa; infatti il mercato è in espansione, la propensione all’acquisto con carta di credito è in aumento e sempre più persone sono alla ricerca di validi prodotti che non trovano nella grande distribuzione, o non hanno interesse nel recarsi in un centro commerciale preferendo l’intimità della propria abitazione per effettuare i propri acquisti.