Micro guida per sopravvivere alla terminologia fiscal-tecnologica
5 Settembre 2018
Partiamo subito con il dire che questo non è un articolo, o meglio, non è uno dei nostri classici post dove trattiamo di un argomento specifico.
Una micro-guida da consultare nei momenti di bisogno
Questa lettura invece è da scorrere come un dizionario, una veloce spiegazione di termini tecnici, non propriamente legati al mondo fiscale ma che comunque rientrano nella gestione della partita IVA. Tutti i termini che andremo a trattare fino a pochi anni fa non esistevano, capiamo pertanto lo straniamento di molti nostri clienti nel trovarsi ad affrontare un linguaggio in continua evoluzione, ma è anche compito e piacere nostro guidarvi nell’aggiornamento tecnologico, non solo nella consulenza fiscale.
Il Fisco si muove, la tecnologia anche, noi non siamo da meno.
Tutti i termini di fiscal-tecnologia a portata di mano:
PEC: Acronimo di POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, è la trasposizione elettronica della classica raccomandata cartacea.
È essenziale per interagire con la Pubblica Amministrazione, ricevere o inviare comunicazione ufficiali e iscriversi alla Camera di Commercio di Competenza. Per approfondimenti leggi il nostro articolo sulla PEC.
FATTURA ELETTRONICA: è una modalità differente di emissione e ricezione delle proprie fatture, mentre in precedenza era possibile emettere una fattura su un supporto cartaceo, dal 1 gennaio 2019 sarà obbligatorio utilizzare questa metodologia per l’invio e la ricezione delle proprie fatture, non più un supporto fisico ma un flusso digitale. Approfondisci l’argomento con il nostro articolo sulla fatturazione elettronica.
GDPR: detto anche Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, è l’insieme delle regole che ogni Entità titolata al trattamento dei dati sensibili deve seguire, norma e da indicazione in materia di Privacy e diritti degli utenti.
Codice QR code: è l’evoluzione del classico codice a barre che troviamo nei supermercati, scopo di questo codice è contenere dei dati non direttamente intellegibili dall’occhio umano, ma velocemente interpretabili da un computer, scopri come usarlo per la scheda carburante.
Scheda Carburante Elettronica: è l’evoluzione della vecchia scheda cartacea dove il gestore della stazione di servizio apponeva il suo timbro per certificare l’acquisto del carburante. Con la nuova normativa (di recente slittata, come la fattura elettronica, al 1 gennaio 2019) , con questa nuova modalità occorrerà consegnare i propri dati al benzinaio che emetterà una fattura per ogni singolo acquisto. Scopo del codice QR è l’inserimento automatico dei dati IVA.
SPID: acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è un unico codice rilasciato dalla Pubblica Amministrazione per accedere a tutti i portali istituzionali al fine di ottenere informazioni, chiarimenti o visionare la propria posizione. Scopo di questo servizio è permettere con un’unica registrazione l’accesso al cittadino e alle imprese a tutto l’ecosistema telematico dello Stato evitando in questo modo di doversi registrare ad ogni singolo servizio degli Enti Pubblici.
FIRMA DIGITALE: è l’equivalente digitale della nostra firma, con questo meccanismo è possibile sottoscrivere documenti elettronici da inviare alla Pubblica Amministrazione, come ad esempio pratiche Camerali, invio di Bilanci e molto altro.
PDF/a2: è un derivato del classico file PDF di Adobe, che ha come scopo oltre la lettura di un testo sui monitor di dispositivi elettronici anche la predisposizione del salvataggio del documento per lunghi periodi, infatti al suo interno non è possibile inserire macro o javascript che potrebbero alterarne l’intelligibilità nel tempo.
Marca temporale: è una certificazione che da data certa ad un documento elettronico, come può essere un file PDF/a2.
Conservazione sostitutiva: come i documenti cartacei anche quelli digitali vanno conservati, ma in maniera differente, la conservazione sostitutiva è un servizio fornito da terzi che come dice il nome ha lo scopo di conservare a nome di un terzo i dati elettronici, garantendone la veridicità della data e della provenienza.
In conclusione
Come abbiamo potuto constatare nel giro di pochi anni molti nuovi termini sono stati coniati, ma attenzione a non confondersi, non si tratta solo di mera disquisizione semantica, dietro ogni termine si nascondono nuove incombenze e nuovi modi di lavorare.
Vi sono rimasti dei dubbi sui termini che abbiamo segnalato? Ne vorreste di nuovi?
Scriveteci! sarà uno spunto per nuovi articoli