Affittare su Airbnb: tutto quello che c’è da sapere
17 Luglio 2018
Molti italiani dispongono di seconde case, magari ereditate o più semplicemente case vacanze utilizzate per brevi periodi. Se si è intenzionati ad affittarle è bene conoscere come metterle a reddito e come questo va gestito fiscalmente in modo corretto.
Affittare su Airbnb
In un periodo storico dove affittare la casa in maniera “tradizionale”, si rivela una impresa rischiosa a causa dei tardivi pagamenti e della difficoltà nello sfrattare l’inquilino moroso in tempi ragionevoli, molte persone preferiscono utilizzare il proprio immobile per locazioni brevi, non superiori ai 30 giorni, riducendo così il rischio di mancati pagamenti. Meglio ancora con la certezza del pagamento quando è l’intermediario stesso a raccogliere gli importi scalandoli dalla carta di credito del cliente.
Ecco che sfruttare la potenza di servizi come Airbnb può essere la soluzione per affittare l’immobile in maniera veloce e fare anche qualche guadagno, ma è bene conoscere tutto ciò che fiscalmente è necessario sapere per poter affrontare con tranquillità queste possibilità.
Come si deve trattare fiscalmente questo reddito?
Con decorrenza 1° giugno 2017 gli affittuari, che danno in locazione per un periodo non superiore a 30 giorni l’immobile, hanno la possibilità di assoggettare a cedolare secca tutti i redditi che derivano da tali affitti, infatti nel modello Unico 2018 è stato inserito il quadro LC (cedolare secca sulle locazioni).
Alcune specifiche
E’ necessario specificare che tale normativa è al momento utilizzabile esclusivamente da persone fisiche che non esercitano l’attività in forma d’impresa, inoltre che gli affitti per periodi inferiori a 30 giorni, non sono soggetti a registrazione presso l’Agenzia delle Entrate (salvo scritture private autenticate).
A quanto ammonta l’imposta?
Il locatore che decide di avvalersi della cedolare secca vedrà il reddito della locazione assoggettato all’imposta sostitutiva del 21%, al posto della tassazione ordinaria.
Conclusione
Attenzione comunque alla regolamentazione di ogni singolo Comune, e agli obblighi di comunicazione dell’identità di chi utilizza l’immobile e alla raccolta della tassa di soggiorno.
Rimani in contatto con il nostro blog perché nei prossimi articoli tratteremmo le pratiche burocratiche da svolgere per essere in regola.
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