I furbetti della fattura elettronica
23 Gennaio 2019
Neanche il tempo di rodare il nuovo sistema di fatturazione elettronica e già scopriamo che alcuni “imprenditori” hanno trovato un modo per aumentare i prezzi al consumatore in maniera occulta.
Ci segnalano infatti che in alcuni esercizi commerciali (per fortuna pochi) hanno fatto la comparsa dei cartelli riportanti la scritta: “Informiamo che a fronte della richiesta di fatturazione elettronica verrà applicato un contributo spese di… euro”.
Questi cartelli meritano certamente una riflessione oltre che biasimo, infatti rappresentano l’insofferenza di taluni imprenditori verso un sistema che è visto come un aggravio burocratico invece che come una preziosa risorsa per migliorare la propria attività.
Ma è possibile chiedere una maggiorazione per l’emissione di una fattura elettronica?
La risposta è netta e non si presta ad interpretazioni: NO, non si possono chiedere contributi spese o oboli per l’emissione di una fattura che è un obbligo per l’esercente e un diritto per il consumatore che ne faccia richiesta.
Infatti a dirimere ogni dubbio ci viene in soccorso il D.P.R. n. 633/1972, art. 21.8 che cita: “Le spese di emissione della fattura e dei conseguenti adempimenti e formalità non possono formare oggetto di addebito a qualsiasi titolo.”
Ma quanto costa ad un piccolo imprenditore un programma di fatturazione elettronica?
In questo caso dobbiamo spezzare una lancia a favore dei piccoli imprenditori, soprattutto quelli che per età anagrafica o per poca conoscenza del mezzo tecnologico non riescono ad adeguare in autonomia le proprie modalità operative.
La fattura elettronica infatti richiede dispendio iniziale, ma di tempo e abnegazione nell’imparare un nuovo sistema, non tanto nel costo del software che nella maggior parte dei casi si rivela modesto.
Da un’analisi generale infatti potremmo dire che il costo di un software per le piccole strutture ha una forbice che va dai 2 euro al mese ad un massimo di 15 euro al mese, se non addirittura gratuito per chi si avvale di quello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Ma cosa deve fare un imprenditore che non riesce ad aggiornarsi?
Un corso di informatica sarebbe assolutamente consigliato, il mondo fiscale e lavorativo infatti è sempre più tecnologico e ormai è entrato in contesti lavorativi che fino a ieri erano predominati dalla manualità.
Risulta infatti difficile pensare ad un artigiano che non sappia inviare un preventivo via e-mail, o che non sappia, anche prima della fattura elettronica generarla con un PDF, magari usando un programma che gli permetta una gestione e monitoraggio dei propri costi.
Come FEI & PARTNERS abbiamo deciso di affiancare i nostri clienti verso questa transizione, offrendo un software in convenzione, per poterli guidare e nel momento del bisogno, analizzando insieme a loro le esigenze della singola attività e trovando la formula migliore e ritagliata sulle loro esigenze.
Ma la vera risposta è semplice, aprirsi al cambiamento, non avere paura, cogliendo le opportunità che il periodo storico offre e affrontando le problematiche che ci pone, magari con noi al tuo fianco.